Quante volte ti sei demoralizzato/a perché non hai ottenuto il risultato sperato?
Quante volte hai pensato che quello che stavi facendo non fosse la cosa giusta?
Quante volte non ti sei dato il tempo perché le cose maturassero, nutrendole e rendendole sempre più centrate al tuo obiettivo?

 

Uno dei più grandi errori che le persone fanno è quello di pretendere che le azioni abbiano dei risultati immediati secondo la propria aspettativa. A chi non piacerebbe piantare un albero e vederlo crescere in poche ore? A chi non piacerebbe entrare in palestra, allenarsi un’ora e vedere già una montagna di muscoli sul proprio corpo?

Ecco, purtroppo o per fortuna non è così, mai o quasi mai.

Questo succede anche nel nostro mondo lavorativo.

È fondamentale per chi opera nel mondo della gestione di una società sportiva, sapere che non esiste il “tutto subito”.
Esiste la disciplina, esistono tentativi, esistono casi, esiste la voglia di mettersi in gioco e di resistere agli insuccessi.

Il marketing è uno strumento che lavora prevalentemente sul medio lungo periodo e non tutti comprendono questo aspetto, perché è insito nell’essere umano, volere tutto e subito, evitare la fatica o lo sconforto.

Prima di portare 2900 persone al Flaminio e arrivare a 376 quote, abbiamo fatto azioni che non prevedessero direttamente quei risultati.
Mi spiego meglio.

Non siamo mai andati a bussare alla porta di uno sponsor, il classico porta a porta. Abbiamo fatto operazioni che vertessero in altro, ovvero la creazione di una community che indirettamente potesse attrarre uno sponsor o un partner.
Abbiamo dovuto costruire, prima di ottenere.  
E la cosa più significativa sta nel fatto che mentre agisci, comprendi, impari e inizi ad assaporare il perché delle cose, il come, inizi a godere delle azioni che hai fatto e a comprenderle, nel bene e nel male, sia che funzionino sia che non funzionino.

Ci abbiamo messo del tempo, e ancora oggi ne stiamo usando per arrivare ai nostri obiettivi a lungo termine.

Durante il primo campionato siamo passati da 1500 persone al Flaminio a 2500, per poi tornare a 1800 e stanziarci per un po’ lì.
Non siamo mai crollati, non ci siamo mai preoccupati, sapevamo che dovevamo lavorare per raggiungere il livello più alto.

Un brand si sviluppa con un lavoro costante e attecchisce nella testa del tuo pubblico nel medio e lungo periodo.

Quindi non demordere mai, piuttosto:

  • Fai
  • Osserva
  • Giudica
  • Chiedi
  • Sbaglia
  • Ricomincia
  • Fidati di chi lavora per te
  • Fai coaching
  • Non fermarti mai
  • Crea
  • Osserva il cambiamento che spesso sta nei piccoli segnali.
  • Fatti trascinare dalle piccole cose.

Se ti alleni, guardati allo specchio ogni giorno per vedere se sei sulla buona strada; quando vedi che qualcosa sta cambiando, quello è il momento in cui avrai più forza per continuare. Non abbatterti mai, si può sbagliare, ma perdi solo quando ti fermi e rinunci.

E cosa importante:

Porta soluzioni, non lamentele. Se non ti piace un’azione che hai fatto o che hanno fatto per te, porta la tua soluzione; non basta dire non mi piace, non funziona, argomenta e trova il rimedio, solo così il tuo business può crescere.

E ora mettiti all’opera e abbi pazienza.

 

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